Cinzia Ratto

Gli artisti de L'Invasione dell'UltrArte I^ edizione


CINZIA RATTO | Arti plastiche, visive
www.cinziaratto.it
info.cinratto@gmail.com

BIO
Amo viaggiare, le persone, gli animali, la natura tutta. Sono felice di esserci.Dopo il diploma al liceo artistico, ho conseguito la laurea in architettura e il dottorato in design, quindi la laurea specialistica in pittura all’Accademia Ligustica. Ho studiato illustrazione a Sarmede, Venezia, Macerata, Milano e Torino imparando da artisti internazionali fra cui: Joseph Wilkon, Lisbeth Zwerger, Brad Holland, Andrej Dugin e Olga Dugina, Jiindra Capek, Pablo Auladel, Gabriel Pacheco. Ho partecipato a diverse mostre collettive in Italia ed all’estero, fra cui la “Mostra degli illustratori” – Fiera del libro di Bologna, 2001 e la “Biennale dei giovani artisti d’Europa e del Mediterrraneo”, Roma, 1999. Ho illustrato svariati libri; fra gli editori: Grimm Press, Templar Publishing, The McGraw-Hill Comp anies, Neugenbauer-Nord Sud, Vaukirja. Dal 2005 sono insegnante di ruolo; prima di disegno e Storia dell’Arte,attualmente di Discipline pittoriche, grafiche e scenografiche. Ho anche avuto esperienza per alcuni anni, come professore a contratto di grafica, di 30 o 60 ore, presso la facoltà di Disegno industriale di Genova. Attualmente sto lavorando al progetto “FRAGILE”, di cui fanno parte le opere esposte, un percorso nella fragilità: personale, dell’essere umano, del Pianeta. “FRAGILE” comprende diverse ricerche parallele e utilizza la natura come materia artistica.

IN MATCH CON
CALZATURE ANGELILLO SAS dal 1921 – Via Luccoli 63r

OPERE ESPOSTE: 6

SACRO FRAGILE
30 x 10 x 50 cm

DESCRIZIONE OPERA
Riconosco nell’uovo l’emblema della fragilità, ma anche la metafora di una possibile rinascita. Evanescenza, debolezza e delicatezza sono sinonimi di fragilità. La pandemia ha messo in luce le nostre crepe. È stata un’opportunità di riconoscere, nella comune transitorietà, una fratellanza umana che poteva portarci “a compimento”. Sacra sia dunque la fragilità quando ci permette di riconoscere, nella comune inconsistenza, la forza dell’appartenerci reciprocamente, quando diventa possibilità di adoperarci una reciproca cura che sappia rischiarare le nostre ombre e dare corpo a quella luce interiore capace di spingerci, oltre ogni dolore e sofferenza, al miracolo che siamo. Esiste un bagliore intimo capace di rischiarare non solo la nostra, ma anche la strada altrui. Possiamo apparire nulla esteriormente, ma continuiamo a portare in noi la possibilità di risplendere.

SOGLIE                         
PIOGGIA                     
IL BOSCO

SOGLIE
Raccolgo foglie stropicciate dall’inverno, annodate su se stesse. Le districo, le lavo, le raddrizzo delicatamente e ne riscopro l’anima. Il tempo le ha trasformate. La pioggia, forse la neve, il marcio che hanno subito.  Gli anziani sono uguali: persi, raggrinziti, silenziosi, isolati nella loro solitudine. Eppure anche in loro c’è meraviglia, bellezza: le pieghe delle loro mani, la pelle fattasi di seta, fragile e delicata, morbida.
Non riesco a spiegare l’inesprimibile. Vorrei poter prendere anche queste vite e lavarle, dolcemente stenderle, scioglierne i nodi e riportarle a dignità. Il disfacimento richiama irrimediabilmente il deperimento, la morte. Credo però che non sia l’ultima parola. Penso alla morte come a una porta, un nuovo parto, una soglia. Dopo l’attesa, il passaggio.
Misure 27 x 6 x 27 CM

PIOGGIA
“Ascolta. Piove
dalle nuvole sparse”
Misure 60 x 14 x 70

IL BOSCO (Il TEMPO come OPPORTUNITÀ)
Ognuno ha il proprio vissuto e la propria storia. Ci sono tarli che ci hanno eroso, avvenimenti che ci hanno ferito lasciando cicatrici, ma “se la sofferenza vi ha reso cattivi, l’avete sprecata” (Ida Bauer).
Penso che ogni segno che portiamo possa essere unicità, occasione di ricchezza, di bellezza.
I parassiti che hanno eroso queste foglie di nocciolo le hanno anche rese irripetibili. Ridare dignità significa porgere un’opportunità di ascolto all’altro per riconoscergli un valore e un fascino che prescindono ogni apparenza, sapere andare all’essenziale per riconoscere ciò che in lui “inferno non è.. e dargli spazio, amplificarlo”.
Misure 27 x 6 x 27 cm